Cosa fare in Valle d'Aosta

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Cultura, cibo, arti

Immergiti nella ricchezza di questa terra, fatti sorprendere, lasciati inebriare dal suo fascino discreto e dai suoi sapori intensi.

La nostra top 20

1.

Aosta

La piccola Roma tra le alpi… Aosta conserva gran parte della cinta muraria originaria e una prestigiosa area archeologica compresa tra la Porta Praetoria, maestoso ingresso alla città perfettamente conservato, ed il Teatro romano che, con la sua monumentale facciata, rappresenta una delle più significative testimonianze dell’epoca. L’Arco d’Augusto, il Criptoportico forense, la Cattedrale, la Collegiata di Sant’Orso sono capolavori imperdibili che potete vedere da soli o grazie alle visite guidate. La città offre anche musei, mostre ed eventi culturali e un bel centro pedonale per lo shopping anche gastronomico. La città è inoltre punto di transito della Via Francigena, l’antica via di pellegrinaggio da Canterbury a Roma che, nel tratto valdostano, scende dal Gran San Bernardo e prosegue, lungo la valle centrale, fino a Pont-Saint-Martin.

2.

Castello Baron Gamba

Ah l’amour! Cosa può fare felice un uomo innamorato più della felicità della donna che ama? Doveva pensarla così il barone torinese Carlo Maurizio Gamba quando decise di far erigere questo grandioso palazzo in pietra il cui stile ricorda quello degli edifici seicenteschi ma ricco di ogni comodità possibile all’epoca (compreso un ascensore); siamo nel 1903 (la costruzione fu terminata nel 1905) e l’intento del nobile era quello di permettere alla sua amatissima sposa Angélique Passerin d’Entrèves di passare più tempo possibile vicina alla sua famiglia di origine, residente nel castello di Châtillon. Anche se il destino di questa coppia non è stato felice quanto avrebbe meritato, di lei ci resta questa mirabile costruzione che val la pena visitare sia per la grande bellezza architettonica, sia perché è oggi divenuta la sede del Museo di Arte Moderna e Contemporanea ed ospita nelle sue sale più di 150 opere di maestri del XX secolo.

Durata media de la visita: 1 ora 30 min

3.

Castello di Aymavilles

Posizionato su una bassa collina e circondato da vigneti, questo splendido palazzo quadrangolare è posto all’inizio della vallata di Cogne ma già visibile dalla statale per Courmayeur. Riaperto di recente al pubblico, dopo una accurata operazione di restauro, merita certamente una visita per l’eleganza, per il parco ospitale e per il meraviglioso soffitto, e per la sua storia, ampiamente documentata all’interno, che lo ha trasformato da semplice torre difensiva a palazzotto signorile nel corso dei secoli.

Durata media de la visita: 2 ore

4.

Castello di Fénis

Quando arriverete ai piedi del poggio sul quale è adagiato, vi sentirete fuori dal tempo e lontani dalla classica concezione di castello. Quello di Fénis è un edificio a metà tra la fortezza e la residenza signorile, bene attrezzato per entrambe le funzioni: fu infatti la prestigiosa sede di rappresentanza dei maggiori esponenti della famiglia Challant, che lo dotarono dell’imponente apparato difensivo, nonché di eleganti decorazioni pittoriche, simboli di potenza e di prestigio. Non potete perdervi l’opportunità di questo tuffo nella storia, nella vita e nell’arte del medioevo a pochi chilometri da noi.

Durata media de la visita: 1 ora 30 min

5.

Castello di Graines

Si tratta di una tipica struttura difensiva di tipo primitivo, il cui aspetto si è definito nel corso dell’XI secolo. I suoi principali elementi costitutivi sono l’alta torre merlata a pianta quadrangolare, la cappella e una cinta muraria costruita lungo l’ondulazione naturale del terreno che racchiude un ampio spazio anticamente sede di edifici abitativi. Dell’antico castello, situato in un contesto assai scenografico, sono ad oggi visibili i resti della chiesa minore romanica, orientata verso levante e dedicata a San Martino, ed i muri perimetrali che ne delimitano l’unica navata. Ammirevoli anche le decorazioni dell’abside ed il notevole paramento, realizzato a spina di pesce in alcuni punti.

6.

Castello di Issogne

Non lasciatevi ingannare dall’aspetto austero e modesto di questo palazzo che invece è uno dei castelli più eleganti e raffinati della Valle d’Aosta medievale. Visitarlo significa vivere tutto il fascino di una dimora cortese e sfarzosa tutta da ammirare. La visita non richiede tanto tempo ma vi lascerà certamente senza fiato per i suoi dipinti, gli affreschi, l’ampio giardino all’italiana, il porticato, la fontana del melograno. Un allestimento emozionale e multimediale dedicato a Vittorio Avondo, illustre proprietario del maniero di Issogne, valorizza ed arricchisce l’offerta del castello mettendone in risalto le vicende tardo-ottocentesche

Durata media de la visita: 1 ora 30 min

7.

Castello di Saint-Pierre

Collocato su uno sperone roccioso, ha un aspetto fiabesco e forma con la chiesa sottostante, dal bel campanile romanico, un insieme molto pittoresco. Il castello primitivo, che risale al 1191, è stato quasi completamente ricostruito nel XIX secolo e appartiene oggi al comune di Saint-Pierre. Dal 1975 ospita il Museo di Storia Naturale della Société de la Flore Valdôtaine, fondato nel 1905 e divenuto nel 1985 Museo regionale di Scienze Naturali (flora, fauna e minerali della Valle d’Aosta). Attualmente è in corso di restauro.

Durata media de la visita: 1 ora

8.

Castello di Sarre

Il primo re d’Italia Umberto I di Savoia l’aveva scelto come residenza di caccia prediletta. Il Salone dei Trofei e l’adiacente Galleria sono uno straordinario omaggio alla sua passione venatoria, trasformata in arte decorativa.

Durata media de la visita: 2 ore

9.

Castello di Ussel

Cerchi un'emozione da non perdere, fuori dal tuo tempo e dal comune? Che ne dici di un salto nel passato? Hai passeggiato mai a braccetto con qualcuno che, in velluto e broccato fruscianti, ti racconti la sua storia attraverso la Storia? Il fascino dei castelli è indiscutibile, ma le visite classiche non hanno nulla da spartire con l'esperienza immersiva totale che puoi vivere al Castello di Ussel. Non è un castello da fiaba: niente torri merlate, né profondi fossati difensivi, niente architetture mosse e articolate. Arroccato sulla roccia, a dominare l'incrocio tra la valle centrale e la Valtournanche, è il primo esempio valdostano di castello monoblocco. Forte, di impronta militare, è stato anche prigione eppure oggi è il romantico teatro di accurate e coinvolgenti pièces rievocative. Approfitta di questa indimenticabile esperienza!

Durata media de la visita: 1 ora

10.

Castello di Verrès

Costruito all’imbocco della Valle di Ayas, su un picco roccioso che domina il sottostante borgo il castello, risalente al XIV secolo, nasce come fortezza adibita al controllo di quella che all’epoca era una importante via di comunicazione. Questo edificio, uno dei più famosi manieri medievali valdostani, con corpo monoblocco è un’attrazione molto frequentata oltre ad essere ogni anno il prestigioso palcoscenico del Carnevale storico in cui si rievoca, tra storia e leggenda, l’epopea della contessa Caterina di Challant. Il castello è raggiungibile a piedi, in 10 minuti dal parcheggio e in 20 minuti dal centro del paese, attraverso una mulattiera.

Durata media de la visita: 1 ora 30 min

11.

Castello Passerin d'Entrèves

Alle spalle della chiesa parrocchiale di Châtillon, sorge un’imponente costruzione a pianta rettangolare con due grandi torri che è stata oggetto di continue trasformazioni nel corso dei secoli. Dopo essere passato tra le mani di diverse famiglie nobiliari, alla fine del XIV secolo il castello divenne proprietà dei Visconti di Aosta, in seguito divenuti Signori di Challant. Nel 1400 Jean de Challant lo fece ingrandire. Di quest’epoca rimangono ancora la sala dell’archivio con il soffitto in legno e gli affreschi delle pareti, simili a quelli del castello di Fénis. Nel 1814, dopo 18 anni di vedovanza, Gabriella sposò Aimé Passerin d’Entrèves il quale nel 1841, dopo la morte della moglie, ereditò tutto il patrimonio degli Challant. Il castello è privato ed aperto al pubblico soltanto in occasioni particolari, mentre è possibile visitare il parco nella stagione primaverile ed estiva. All’interno del parco sono stati individuati numerosi alberi con caratteristiche di monumentalità di spec

Durata media de la visita: 1 ora

12.

Castello Savoia

Realizzato per volere della Regina Margherita di Savoia, con le sue torrette aguzze che sbucano dal bosco, il castello sembra uscito da una fiaba. La costruzione si ispira a modelli del tardo Medioevo, ma risale agli inizi del Novecento. Dotato di attrezzature tecniche all'avanguardia per l'epoca, è circondato da un ampio parco dove sorgono le dipendenze e un giardino roccioso ricco di specie botaniche. L'interno conserva parte dell'arredo originale: pitture, vetrate, boiseries, soffitti a cassettoni e mobili realizzati secondo il gusto della sovrana, evocata in tutti gli ambienti dal fiore che porta il suo nome. Sorge ai piedi del Colle della Ranzola nella località denominata “Belvedere”, in ragione della splendida vista che da lì domina tutta la vallata fino al ghiacciaio del Lyskamm.

13.

Ecomuseo Walser

La visita all’ecomuseo attraversa tre strutture che offrono l’opportunità di un viaggio alla scoperta della cultura walser: Casa Rurale – Puròhus Antica casa rurale del 1700 che ripropone l’autentica atmosfera di una tipica abitazione walser con il suo “Wohngade”, la stalla-abitazione. Il Wohngade, un tempo cuore pulsante dell’attività lavorativa, comprende una parte adibita a ricovero degli animali ed una riservata all’abitazione umana, separate tra loro da una divisoria in legno. Casa Museo – Pòtzschhus. Nelle sale di questo “stadel”, la tipica casa walser, sono allestite mostre permanenti dedicate al territorio. Baita di Binò Alpelté. Si tratta di un piccolo alpeggio (Alpelté) in località Binò, con l’interessante particolarità di essere costruito al riparo di un unico masso naturale (balma) che funge da tetto. Si raggiunge partendo dalla piazzetta della Chiesa attraverso un interessante e panoramico sentiero a mezza costa;

14.

Escursione al Colle del Gran San Bernardo

Situato a 2472 metri di altitudine, il colle è una delle antiche porte verso il resto d’Europa, un valico ventoso e spesso innevato sul quale nel 1045 nacque un Ospizio gestito da una congregazione di canonici per ricoverare, assistere e proteggere i pellegrini che percorrevano la Via Francigena. Almeno dal XVI secolo, i canonici dell‘ospizio allevano grossi cani molossoidi cui affidare la guarda ma anche altri preziosi impieghi. L’utilizzo che li rese celebri nel mondo fu quello di loro ausiliari nel tracciare la pista nella neve fresca, prevedere la caduta di valanghe, e ritrovare i viaggiatori dispersi col maltempo, o addirittura sepolti dalle slavine. A partire dall‘800, da questi cani si selezionò la razza oggi nota come Cane di San Bernardo. Ti va di conoscerli meglio?

15.

Etroubles

In questo borgo della Valle D’Aosta, inserito tra i borghi più belli d’Italia, e al primo posto sicuramente tra i più belli dell’intera regione, c’è un itinerario artistico che si può seguire proprio all’interno tra vicoli e piccole case; in questo itinerario il vostro sguardo si potrà posare continuamente su sculture, installazioni o dipinti contemporanei. Ma non solo, grazie alla collaborazione con la Fondation Pierre Gianadda di Martigny, arrivano spesso qui a Étroubles importanti mostre sui grandi maestri dell’arte, sono già passati di qui Rodin e Claudel, con le loro sculture, ma anche Degas e Picasso. Un posto molto sensibile alle suggestioni artistiche, quindi. Questo storicamente è sempre stato un punto di passaggio per giungere al Valico di San Bernardo e ancora oggi la Via Francigena che passa di qui è meta di pellegrini, appassionati di trekking o semplici turisti alla ricerca di spazi di pace.

16.

Forte di Bard

Non appena lo vedrai stagliarsi fiero contro il cielo, in tutta la sua maestosa bellezza, capirai perché veniva considerato una fortezza inespugnabile. Ne ha vista di storia questo complesso fortificato che oggi è raggiungibile sia con i moderni ascensori panoramici che grazie ad una passeggiata attraverso il borgo suggestivo e i corridoi tra le mura… E’ la sede di musei e mostre interessantissimi e di eventi musicali e culturali imperdibili ai quali è in grado di offrire una cornice incomparabile. Emozione pura!

Durata media de la visita: 1 ora 15 min

17.

Le Miniere di Cogne

La Valle d’Aosta è ricca di miniere, sfruttate sin dall’antichità e attualmente dismesse. Nel XVII e XVIII secolo, le miniere di ferro e di rame, vennero utilizzate per far fronte alle crescenti richieste dell’arsenale sabaudo. Le antiche miniere sono spesso localizzate in luoghi molto panoramici e talora conservano resti delle infrastrutture utilizzate per l’attività estrattiva: sono mete che riescono a coniugare l’interesse per l’archeologia industriale all’opportunità di splendide escursioni. miniere di Cogne un’interessante testimonianza di sfruttamento minerario: sono ben visibili i resti delle teleferiche per il trasporto del materiale, la funivia per i passeggeri che da Cogne arrivava a Colonna e numerosi fabbricati. Sempre a Cogne, vanno segnalate l’antichissima miniera d’argento di Valeille, quella di rame di Ecloseur e quella di magnetite di Larsinaz.

Durata media de la visita: 2 ore

18.

Miniera d'oro di Chamousira

"Una moderna struttura, in posizione panoramica sulla Val d’Ayas, permette di scoprire il suggestivo mondo sotterraneo dell’antica miniera d’oro di Brusson. La miniera di Chamousira Fenilliaz è la più importante miniera d’oro della Valle d’Aosta. La sua scoperta risale al 1899; è stata attiva dal 1900 fino alla fine degli anni ‘80 del secolo scorso. Questo giacimento fu sfruttato con un certo successo dalla compagnia inglese “The Evançon Gold Mining Company Limited” tra il 1903 e il 1906. Il permesso di ricerca passò in seguito alla famiglia italiana Rivetti che però ebbe meno fortuna. il Museo della Miniera di Chamousira, situato invece in una struttura panoramica che insiste sull’area esterna un tempo occupata dalla teleferica per il trasporto del minerale; il “Centro di documentazione Joseph Herbet”, mostra permanente dove sono esposte alcune interessanti testimonianze fotografiche e cartografie d’epoca."

Durata media de la visita: 1 ora

19.

Santuario di Notre-Dame de la Guérison

Sulla strada per la Val Veny, sullo sfondo del maestoso ghiacciaio della Brenva, sorge questo caratteristico santuario, in un luogo che fin dal Seicento è stato teatro di numerose guarigioni miracolose. Già in epoca antica infatti, nella zona era venerata una statua dedicata alla Vierge du Berrier, dapprima esposta in una semplice nicchia, poi trasferita all’interno di un vicino oratorio, costruito sulla roccia (“berrier”in patois, il dialetto locale); seguì un nuovo spostamento in una cappella intitolata alla Visitazione della Vergine, poco a monte dell’attuale tempio. La fama taumaturgica della Vergine ha fatto di questo santuario un frequentatissimo luogo di culto; all’interno le pareti sono interamente tappezzate di stampelle, ex voto e doni portati dai fedeli miracolati. Le guide alpine della valle vi fanno celebrare periodicamente una messa propiziatrice.

20.

Sito archeologico della Chiesa parrocchiale di Saint-Vincent

In una notte di gennaio del 1968, uno squilibrato decide di far esplodere una bomba in una finestrella dell’abside della Chiesa. Questo evento porta alla luce degli affreschi e parti di mura antichissime che spingono le Belle Arti ad approfondire la ricerca e gli scavi. Ciò che affiora via via è davvero sorprendente, un viaggio a ritroso nella storia: il medioevo, la civiltà romana, l’età del ferro, l’età del bronzo. Gli usi diversi del luogo a seconda delle epoche sono ampiamente illustrati da pannelli didattici divulgativi.

Durata media de la visita: 45 min
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